“Database: cosa sono e quali sfide affrontano”

Che la ricchezza principale di un’azienda siano i dati è un argomento che abbiamo già affrontato. Saperli gestire, aggregare e utilizzare è l’investimento migliore che un’impresa possa fare per il proprio futuro.

Lo strumento per farlo è principalmente avere un database aggiornato, chiaro e organizzato. Quando parliamo di un database, indipendentemente dal ramo aziendale a cui ci riferiamo, parliamo di un insieme di dati immagazzinati digitalmente in un sistema informatico e – concetto che fa la differenza – organizzati in maniera funzionale ed efficiente.

 

“Una buona gestione dei dati aziendali è un elemento fondamentale per l’ottimizzazione del lavoro collettivo”, spiega  Claudio Di Ventura, AD di VLC2. “Un sistema collettivo e condiviso di archiviazione e di utilizzo del proprio database è il metodo che permette a ognuno dei propri dipendenti e collaboratori di accedere alle informazioni aziendali in maniera chiara, rapida e sicura, e dunque all’impresa di risparmiare tempo e denaro nella gestione delle pratiche di lavoro quotidiane”.

 

Non c’è un unico modo di tenere organizzati i dati: ogni azienda ha esigenze diverse e i sistemi di gestione dei database si evolvono in continuazione, permettendo un’ampia scelta di possibilità. Ci sono i database cloud, che si appoggiano a una piattaforma di cloud computing, i database documentali, ottimali per l’archiviazione di documenti, o i database con funzionalità di self-driving, che  utilizzano funzionalità di machine learning per automatizzare le operazioni di routine nell’archiviazione dei dati.

 

Come spesso accade non esiste una risposta univoca che soddisfi in egual modo tutte le esigenze: ogni realtà aziendale ha necessità specifiche di archiviazione, ma quello che è comune a tutti è l’importanza che una corretta organizzazione dei dati può rappresentare.

 

Personalmente, come VLC2, ci stiamo avvicinando ultimamente ai database non relazionali, che sono oper source. Si tratta di banche dati flessibili e scalabili, che proprio per le loro caratteristiche di dinamicità e di facilità di sviluppo, funzionalità e scalabilità delle prestazioni stanno in molti casi soppiantando i classici SQL, i database relazionali.

“In Vlc2 utilizziamo in particolare MariaDB, fork diffuso di Oracle, che è anch’esso opensource, o anche PostgreSQL”, ci spiega Michele, il nostro Project Manager. “Internamente ancora stiamo sperimentando MongoDB ed Elasticsearch. I database NoSQL (non relazionali) sono appositamente realizzati per modelli di dati specifici e hanno schemi flessibili per creare applicazioni moderne”.