Google One, il servizio di archiviazione targato Google, ha lanciato anche in Italia una nuova funzione: la VPN per smartphone Android.
Una tipologia di servizio piuttosto diffusa, e che ha anche finalità di protezione dei propri dati: ad esempio, navigando con una connessione criptata, gli utenti sono tutelati nei confronti di attacchi informatici del tipo MITM, man in the middle, in cui l’hacker si inserisce in una comunicazione tra due parti, alterandone i contenuti o immettendone di nuovi. Con l’utilizzo di una VPN, invece, l’hacker non sarà in grado di leggere i dati che abbiamo trasmesso.
La Virtual Private Network di Google, al momento, è disponibile esclusivamente per tutti gli utenti che hanno attivato un abbonamento da almeno due TB di spazio di archiviazione cloud.
Un servizio che, di base, funziona come tanti altri sistemi similari: la VPN di Google One crea una connessione criptata, attraverso cui passano tutti i dati dell’utente. A differenza di altri servizi sul mercato, con la VPN di Google One si navigherà però utilizzando un indirizzo IP anonimizzato, ma sempre del proprio paese di provenienza. Un difetto, questo, visto che non permette per esempio di accedere a siti internet bloccati in Italia o a servizi pensati esclusivamente il mercato estero. Ma Google, nel farlo, ha voluto probabilmente pensare a tutelare il diritto d’autore delle grandi piattaforme di contenuti a pagamento: con la Virtual Private Network di Google, infatti, non si potranno raggiungere i cataloghi esteri delle piattaforme streaming, che magari contengono contenuti premium non ancora rilasciati in Italia.
Tra i pro del nuovo servizio di Google, invece, c’è la velocità: la VPN di Google promette infatti di risolvere almeno in parte i problemi di lentezza quando si naviga con una connessione criptata, proponendosi come una delle più veloci del mercato.
Seppur convinti che Google non violerà la privacy dei propri utenti arrivando ad analizzare il traffico ad personam, sicuramente, avendo in mano il punto di uscita dalla VPN, potrà comunque indicizzare e sfruttare una ulteriore quantità di dati.
Per chi non volesse sottoscrivere l’abbonamento a Google, raccomandiamo almeno di attivare i servizi gratuiti di DNS-over-HTTPS, disponibili da parte di molteplici fornitori, in modo da irrobustire il modo in cui i nomi dei siti web vengono convertiti negli indirizzi verso cui avviene l’effettiva connessione, e verificare sempre che sia chiuso il noto lucchetto presente in tutti i browser, che verifica sia la crittografia della connessione (https) che la titolarità del dominio.
Fonte: https://www.wired.it/internet/web/2021/08/12/vpn-google-one-italia